Poco dopo la conclusione della sua formazione quale infermiera, Margrit Aebersold riceve una diagnosi che cambia completamente la sua giovane vita: sclerosi multipla. Grazie a un montascale a piattaforma e a molti altri mezzi ausiliari oggi può vivere ancora a casa sua, nel posto che le piace di più.
Margrit Aebersold è cresciuta in una famiglia di agricoltori nel Canton Berna. Da giovane ha intrapreso una strada che l’ha portata nell’Oberland bernese, a Thun, dove ha svolto la formazione di infermiera presso la scuola infermieristica. Allora non pensava che un giorno sarebbe stata lei stessa a necessitare cure da parte di altri. Al contrario, era nel fior fiore dei suoi anni: bici e sci, escursioni e scalate rientravano tra le attività che svolgeva con passione nel suo tempo libero. Durante l’escursione sul «sentiero dell’orso» sul Niederhorn ha pure trovato l’amore. Lì, infatti, Margrit Aebersold ha conosciuto il suo futuro marito Heinz.
A 23 anni la diagnosi
Nel 1981, dopo la sua formazione, Margrit Aebersold ha trascorso cinque mesi in Inghilterra, a Brighton. Durante il suo soggiorno percepiva improvvisamente disturbi della sensibilità e a camminare, formicolio nelle dita: i primi sintomi della sclerosi multipla (SM). Margrit Aebersold allora aveva 23 anni. «Lei è fortunata, in Svizzera vi sono buoni medici», ricorda ancora le parole del medico inglese.
La giovane coppia ha gestito la situazione e la diagnosi come meglio poteva ed è andata avanti. Si sono sposati, nel 1985 si sono trasferiti nel Canton Argovia e hanno avuto un figlio. «Le ricadute, l’incertezza: sono stati alti e bassi, sebbene il mio decorso proseguiva lentamente», spiega Margrit Aebersold. La giovane famiglia è rimasta attiva a livello sportivo, anche se: «Durante una vacanza di sci a Mürren sapevo che sarebbe stata la mia ultima discesa», spiega la signora Aebersold.
Più autonoma e mobile grazie al montascale a piattaforma
La signora Aebersold, oggi 63enne, ha sempre voluto una cosa. «Io volevo lavorare», afferma. Tuttavia nel 1995 ha dovuto lasciare il suo lavoro quale infermiera di notte presso una clinica reumatologica. Il rischio per lei e per i suoi pazienti era troppo elevato. «È stata dura per me», continua. Non è comunque rimasta con le mani in mano. Margrit Aebersold si è impegnata in organizzazioni per l’aiuto alla SM, gestiva un gruppo di auto-aiuto e si occupava di tutta la casa. Cucinare, lavare, pulire: si occupava di tutti e tre i piani della casa.
Quale primo mezzo ausiliario ha acquistato dei bastoni. Ben presto non erano però più sufficienti. Nel 2002 è seguito un montascale, in modo tale da poter svolgere i lavori di casa il più a lungo possibile. Il montascale a piattaforma con seduta portava dalla cantina al primo piano. A causa dei muri, è stato necessario eseguire delle modifiche edilizie.
Altri mezzi ausiliari e lavori di trasformazione
Poi sono arrivati altri mezzi ausiliari. Alcuni sono stati pagati dalla coppia stessa, per altri la FSCMA è intervenuta per una consulenza. Nel 2002 Margrit Aebersold ha ricevuto un triciclo elettrico per potersi spostare in paese o fare delle escursioni. Dal 2007 la signora Aebersold ha avuto bisogno di un deambulatore per evitare cadute in casa, in seguito ha utilizzato una sedia a rotelle nonché un’automobile modificata. Essa è dotata di una rampa e del sedile del passeggero ruotabile con un turny. «Il sedile girevole mi facilita il compito di trasferire mia moglie dall’auto sulla sedia a rotelle», spiega Heinz Aebersold.
La coppia ha anche trasformato la casa. La sala da bagno è stata modificata in modo da essere priva di barriere architettoniche con una doccia a filo pavimento con sgabello, una doccia-WC e un lavabo accessibile in sedia a rotelle. Inoltre hanno ampliato la terrazza e hanno costruito una porta per la terrazza senza barriere. «È molto importante per me poter accedere alla terrazza con la sedia a rotelle», spiega Margrit Aebersold e aggiunge: «Per fortuna nella nostra casa non ci sono soglie.» Altri adeguamenti non sono perciò stati necessari.
Previsto nuovo montascale a piattaforma
Oggi la parte sinistra del corpo di Margrit Aebersold è ulteriormente paralizzata, motivo per cui non riesce più a svolgere autonomamente quasi nulla. Due volte a settimana riceve sostegno da un’assistente privata che pulisce e cucina. «Mi alleggerisce un po’», spiega Heinz Aebersold. Inoltre da lunedì a venerdì al mattino arrivano gli assistenti di Spitex per la cura del corpo. «La parte superiore del corpo riesco ancora a lavarla, per tutto il resto ho bisogno di aiuto», spiega la signora Aebersold. Il fine settimana è il signor Aebersold a occuparsi di sua moglie.
Ma torniamo al montascale. Con il montascale ormai giunto alla fine dei suoi anni, la coppia ha vissuto delle belle avventure. I guasti e le riparazioni erano diventati più frequenti. Nel 2018 si è spezzato il cavo al quale era fissato il montascale. «Non è successo nulla, il montascale si è bloccato ed è rimasto fermo», spiega la signora Aebersold. Ancora una volta suo marito, scalino dopo scalino, l’ha portata in salvo. Nel 2020 la coppia, con grande felicità, ha potuto richiedere un nuovo montascale a seguito di una modifica legislativa. «I mezzi ausiliari ci facilitano in tutto, la FSCMA ci ha sempre fornito un’ottima consulenza», aggiunge grata Margrit Aebersold.
Maggiore qualità di vita grazie a una casa senza barriere
«Adesso la nostra casa è perfettamente senza barriere», si rallegra. Poiché casa sua è il posto dove si trova meglio. «Presto sarò in casa anziani, e la cosa mi spaventa.» Entrambi sono molto contenti che Margrit Aebersold possa vivere a casa. Così può muoversi liberamente in un determinato spazio. Da sola riesce ancora a spostarsi dalla sedia a rotelle a una poltrona regolabile in altezza in sala. Lì si mette volentieri a leggere. Nelle giornate calde va volentieri in terrazza e in giardino.
Non pianifica più grandi viaggi. L’ultima volta la coppia, alcuni anni fa, ha fatto un giro sul Danubio da Passau a Budapest. «Abbiamo quasi perso la partenza perché non trovavamo la chiave dell’auto», ricorda lei. La chiave era nella sua scarpa, ma lei non poteva sentirla. Sono riusciti a salire a bordo all’ultimo minuto. Oggi la signora Aebersold è contenta quando le fanno visita il nipote e il cane di famiglia. O quando la coppia trascorre un fine settimana nella casa del nonno, adattata da loro stessi, nell’Oberland bernese a quasi 900 metri di altitudine. Non è una casa senza barriere, spiega Heinz Aebersold: «Fino a quando potrò trasportare mia moglie con le mie forze, ci godremo la tranquillità e il panorama mozzafiato sulle Alpi bernesi.» E speriamo che lo possano fare il più a lungo possibile. Perché la coppia, il cui legame è ben percepibile, se lo merita.
Fonte: Exma INFO 1/2022
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